Teatro

Dante e Andrea

 

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Lo Spettacolo "Dante e Andrea", previsto per stasera alle h 21.00, per motivi di salute di uno dei protagonisti, è rinviato al 1 marzo stessa ora.

Grazie per la comprensione!

La Bella e la Bestia

 

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Una nuova produzione per I Guardiani dell'Oca.

Una fiaba musicale con attori e pupazzi,

una delle favole più amate di tutti i tempi, romantica e sofisticata.

Domenica 18 febbraio alle ore 17.00 debutta in prima nazionale al Teatro Comunale di Orsogna "La Bella e la Bestia", nell'ambito della rassegna "Racconti d'Inverno A Teatro Con Mamma e Papà 2023/2024".

La favola, antichissima, di origine europea, è stata oggetto di molteplici adattamenti e trasposizioni e riveste significati ancestrali, esoterici e psicologici.

La trama è ben nota.

Un giovane principe superbo ed egoista viene tramutato in bestia per mano di una fata.

L'incantesimo si romperà solo se una fanciulla si innamorerà di lui.

Il destino vuole che la sua vita si incroci con quella di Belle, una giovane ragazza che si offre come ostaggio al posto del padre prigioniero del principe.

Sarà lei a rompere l'incantesimo.

In un tripudio di pupazzi, abiti sontuosi, musiche originali del Maestro Antonio Cericola, con decorazioni sceniche eleganti e perfette curate da Raffaella Mutani, i Guardiani dell'Oca ci raccontano questa celebre fiaba dando risalto all'amore come sentimento che cambia le persone e ci fa vedere il bello racchiuso nell'animo umano.

Belle infatti non si innamora del principe, ma si innamora della Bestia, non lo vuole cambiare, non le danno fastidio i peli, il modo in cui mangia, le corna che si impigliano nei suoi capelli, le mani enormi.

Lei lo ama così, indipendentemente dal suo aspetto mostruoso.

La fiaba ci insegna che l'Amore, suprema legge dell’universo che governa e organizza il tutto, fa fuoriuscire il lato più bello di noi, ci rende persone migliori e ci fa apprezzare di più la vita.

Buona visione!

Il Natale si accende di emozioni

Per i bambini e ragazzi come ogni anno si ripete la proiezione dei classici film di Natale nel Teatro comunale di Orsogna.

Di seguito il calendario delle proiezioni e l’orario:

23/12/2023 ore 10.15
Il Natale più bello

27/12/2023 ore 10.15
Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta

28/12/2023 ore 10.15
Robin Hood

29/12/2023 ore 10.30
Bianca e Bernie 

02/01/2024
Raya e l’ultimo Drago 

Vi aspettiamo 




(VIDEO) Lu sfullamente - il trailer del Teatro di Plinio. A gennaio a teatro

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CLICCA PER GUARDARE IL TRAILER SU FACEBOOK


A 80 anni dai bombardamenti di Orsogna, il Teatro di Plinio torna in scena con un dramma senza tempo, "Lu sfullamente". Una delle pagine più buie della storia umana raccontata attraverso le vicende di persone realmente esistite.

Un viaggio emozionante per conoscere, per capire, per non dimenticare.

Lu sfullamente. A gennaio. A teatro.


"Non ci facciamo riconoscere" con Marco Falaguasta, sabato 9 dicembre 2023 al Teatro di Orsogna

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NON CI FACCIAMO RICONOSCERE
con Marco Falaguasta
sabato 9 dicembre 2023 ore 21.00
Teatro Comunale di Orsogna

Prenotazioni al 3346652279



Gent Hazizi, stand up comedy - Teatro comunale - martedì 28 novembre 2023

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Bastarde senza gloria - Teatro comunale - sabato 25 novembre 2023

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Apologia di Socrate - 4 novembre 2023

Spetttacolo teatrale

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Stagione teatrale del Teatro di Orsogna 2023/2024

Immagine degli appuntamenti del teatro di Orsogna




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Il Sindaco Pescatore

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Ultimo appuntamento con la stagione di prosa del Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Domenica 26 marzo alle ore 21.00, il celebre e famoso attore Ettore Bassi ci racconterà una storia straordinaria e commovente, quella di un eroe normale, Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore.

Angelo Vassallo era il Sindaco di Pollica ed è conosciuto come il Sindaco Pescatore, perché nonostante ricoprisse diverse cariche politiche, non smise mai di svolgere l’attività di pescatore.

Fu sindaco fino al 2004, anno in cui ricoprì per breve tempo la carica di consigliere provinciale a Salerno con La Margherita.

L’anno successivo venne rieletto primo cittadino e mantenne questo ruolo fino alla morte.

Vassallo dotò il comune di Pollica di un piano regolatore e piani disciplinari da applicare a una serie di attività riguardanti il rapporto fra Comune e mercato.

Come Presidente della Comunità del Parco Nazionale del Cilento varò un piano che prevedeva la perimetrazione delle aree naturali, proteggendole così dal consumo di suolo.

Vassallo era consapevole che i vincoli per la tutela ambientale potevano rappresentare un problema per lo sviluppo, e capì anche quanto fosse necessario trovare un equilibrio fra protezione ambientale ed economia locale.

Il sindaco puntava a generare ricchezza dalle bellezze del territorio, sapeva che fare dell’edilizia il volano dell’economia, soprattutto per l’area collinare già esposta al fenomeno dello spopolamento, avrebbe rappresentato un ulteriore fattore di alimentazione della marginalità.

Difese con il pugno di ferro il territorio dalle speculazioni edilizie, da concessioni balneari inappropriate, dall’abusivismo, portando avanti con fermezza una lotta contro l’evasione fiscale e gli incendi dolosi e pretendendo sempre la massima trasparenza amministrativa.

Lo spettacolo racconta la storia di un uomo normale e straordinario in una regione malata e straordinaria come la Campania, un modello e esempio di rigore nel rispetto della legge con modi severi e fermi, che tuttavia permettevano di mantenere intatta la bellezza di uno dei luoghi più caratteristici del Cilento, un uomo che ha sacrificato con la sua vita l'impegno di amministrare difendere e migliorare la sua terra e le sue persone.

Ettore Bassi ripercorre la vita e l’opera di uomo semplice onesto e lungimirante attraverso l'inizio della sua carriera politica, i successi straordinari ottenuti sul campo del Cilento nell'ottica del Bene Comune, compresa l'operazione Dieta Mediterranea assunta grazie a lui a Patrimonio dell'Unesco, fino al suo tragico epilogo.

La sera del 5 settembre 2010, infatti, mentre rincasava alla guida della sua auto, Angelo Vassallo fu barbaramente e vigliaccamente ucciso per mano di uno o più assassini ancora oggi ignoti.

Il suo omicidio è ancora oggetto di indagini da parte della magistratura.

Lo spettacolo è stato rappresentato, nel corso degli anni, in molti teatri, grandissimi, medi e piccoli ed è tratto dal libro di Dario Vassallo, fratello del sindaco scomparso, e dai racconti di chi lo conobbe e non lo vuole dimenticare.

Allo spettacolo partecipano anche dieci ragazzi della Scuola Media “Achille Rosica” di Orsogna.

 

 

 

 

Ofelia - Amore e Morte

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Ultimo appuntamento con la rassegna cinematografica “Il Grande Shakespeare al Cinema” dedicata al grande poeta e drammaturgo inglese del sedicesimo secolo, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Venerdì 24 marzo 2023, alle ore 21.00, la protagonista sarà Ofelia, uno dei personaggi shakespeariani femminili più amati, studiati e discussi, in Ofelia – Amore e Morte (Ophelia) film del 2018 diretto da Claire McCarthy, con protagonista Daisy Ridley.

 Il film, basato sull'omonimo romanzo di Lisa Klein, è una rilettura dell'Amleto di William Shakespeare dal punto di vista del personaggio di Ofelia.

Nel castello di Elsinore in Danimarca Ofelia è la dama di compagnia preferita della Regina Gertrude.

Volitiva e di spirito libero, bella e intelligente, Ofelia viene schernita dalle altre dame, che la prendono in giro per la sua mancanza di nobiltà, in quanto suo padre Polonio è il capo - consigliere del Re, ma ha le attenzioni del giovane principe Amleto.

Egli inizia a corteggiare la ragazza che però, inizialmente, lo rifiuta.

Intanto Claudio, fratello del re, seduce spudoratamente Gertrude e Ofelia assiste di nascosto a un loro incontro.

Quando il re viene trovato morto, Claudio gli succede al trono sposando la regina.

Amleto, dopo essersi nuovamente allontanato dal castello per via dei suoi studi, ritorna dopo l'accaduto e trova conforto tra le braccia della giovane.

Gli intrighi a palazzo cominciano a essere sempre più opprimenti e Ofelia si ritroverà a dover decidere tra l'amore per Amleto e la sua vita.

Ofelia è una storia di vendetta, amore e potere tutta vista dagli occhi della bella ed eterea Ofelia.

E’ la storia di Ofelia, del suo amore per Amleto, del rapporto tormentato con la madre Gertrude e della sua tragica decisione di scomparire per sempre.

Intrecci di corte, passione, tormento, morte sono i temi affrontati nel classico di Shakespeare che in Ofelia – Amore e Morte vengono raccontati dal punto di vista femminile: la storia di una donna alla ricerca del suo posto nel mondo.

La caratteristica peculiare del film è proprio il punto di vista che viene scelto per raccontare gli eventi, ovvero quello femminile per mettere in risalto e al centro della trama la condizione in cui versavano le donne all'epoca, sottomesse al volere del padre prima e del marito poi.

Ofelia però è risoluta, è una combattente guidata dalla passione per il principe, ma anche dall'amor proprio e il suo carattere indomito la aiuterà nei momenti più difficili.

 Nel film tutto gira intorno ad Ofelia è questo è motivo di riadattamenti come il ruolo secondario e tratti marginale dello stesso Amleto e della trama stessa, che sono stati resi funzionali per quella che risulta essere una storia più di amore e tormento che di rabbia e violenza.

Il cast è di tutto rispetto e riesce a incarnare ottimamente ogni singolo aspetto del personaggio portato in scena come la voglia di vivere e amare di Ofelia, la disperata ricerca di potere di Claudio, Amleto accecato dall’ira e Gertrude sempre spaesata, ma spietata.

Le riprese del film, iniziate nell'aprile del 2017 e concluse nel luglio dello stesso anno, sono state girate interamente in Repubblica Ceca, in location storiche come il castello di Křivoklát e il borgo medioevale di Kutná Hora e in ambienti d'epoca ricostruiti all'interno dei Barrandov Studios a Praga.

Il film è stato presentato in anteprima il 22 gennaio 2018 al Sundance Film Festival e distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi da IFC Films a partire dal 28 giugno 2019.

Romeo e Giulietta

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Quarto appuntamento con la rassegna cinematografica “Il Grande Shakespeare al Cinema” dedicata al grande poeta e drammaturgo inglese del sedicesimo secolo, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna, per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Venerdì 10 marzo 2023, alle ore 21.00, assisteremo alla proiezione di una delle storie d’amore più famose e popolari del mondo, ovvero il capolavoro di Franco Zeffirelli “Romeo e Giulietta”.

La pellicola, trasposizione dell’omonima tragedia shakespeariana, è fedelissima al dramma originale, sia per dialoghi e le ambientazioni, sia per la scelta di due attori giovanissimi (gli esordienti Leonard Whiting e Olivia Hussey) nei ruoli principali, rispettando così le reali età dei personaggi della tragedia, ovvero due ragazzi appena adolescenti.

“Romeo e Giulietta” è un film superbo, eccelso, moderno e appassionante, dotato di un efficace ritmo narrativo e capace di mantenere inalterati tutta la poesia e il romanticismo del capolavoro di Shakespeare.

La trama è ben nota.

A Verona divampa l’odio tra le famiglie dei Montecchi e dei Capuleti, in continua discordia fra di loro.

La figlia dei Capuleti, Giulietta, s'innamora del figlio dei Montecchi, Romeo.

Non sapendo come superare le difficoltà che ovviamente i loro genitori opporrebbero al matrimonio, i due giovani si sposano in gran segreto, ma Romeo, in seguito a un duello durante il quale uccide involontariamente il cugino di Giulietta, viene bandito da Verona.

Nel frattempo i Capuleti vogliono far sposare Giulietta.

Per risolvere il problema, il frate che celebrò il matrimonio segreto, consiglia a Giulietta di bere una pozione dall'effetto di morte apparente per quarantotto ore e poi penserà lui ad avvertire Romeo.

Ma questi, poiché il frate non è riuscito a parlargli, venuto a conoscenza della morte di Giulietta, corre al suo sepolcro e credendola morta, si uccide con un forte veleno.

Quando Giulietta risveglia trova il cadavere di Romeo e, disperata, si uccide a sua volta con il pugnale del suo amato.

Le due nobili famiglie, straziate dal dolore, abbandonano le armi di fronte ai due cadaveri e si riconciliano.

Il film fu girato in varie parti d'Italia.

Le scene del balcone di Giulietta furono girate nel Palazzo Borghese di Artena.

Il matrimonio tra i due innamorati e le scene finali della tomba di famiglia di Giulietta vennero girati nella Basilica Romana di San Pietro Tuscania.

I duelli di spade e il dialogo tra Mercuzio e Benvolio furono ambientati nel centro storico di Gubbio.

Il primo incontro tra i due innamorati, tutte le scene e la festa a casa Capuleti vennero girati a Palazzo Piccolomini a Pienza.

Nella piazza della stessa Pienza fu anche girata la scena nella quale Mercuzio, Benvolio, Romeo e tutti i compagni si recano al ballo in maschera.

Di Verona, città in cui William Shakespeare ambienta la tragedia, appare soltanto all'inizio del film, nel prologo, il panorama del centro storico.

Per il ruolo di Romeo inizialmente si pensò a Paul McCartney.

Infine dopo tre mesi di provini e trecento ragazzi venne scelto Leonard Whiting.

La colonna sonora del film è stata composta e diretta da Nino Rota e contiene nove brani, tra cui il celebre tema d’amore "What Is a Youth", testo di Eugene Walter, interpretato da Glen Weston.

Il brano “Ai giochi addio”, versione italiana di “What is a Youth”, testo di Elsa Morante, venne affidato al cantante Bruno Filippini, che nel film è il menestrello e che aveva vinto il Festival di Castrocaro insieme a Gigliola Cinquetti. Questa versione è stata interpretata anche da Luciano Pavarotti e dal soprano inglese Natasha Marsh.

Il tema d’amore ebbe numerose interpretazioni, come quelle di Fausto Papetti, Stelvio Cipriani, Ray Conniff, Richard Clayderman, Shirley Bassey, Stevie Wonder, Jackie Evancho, André Rieu, Loreena McKennitt.

La colonna sonora vinse un Nastro d'argento e due nomination per i premi BAFTA Award e Golden Globe.

Il film fu accolto da un notevole successo di pubblico, quasi quaranta milioni d’incasso solo negli Stati Uniti e vinse due premi Oscar per la fotografia di Pasqualino De Santis e per i costumi di Danilo Donati.

 

 

Natale a Casa Lucariello

 

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Prosegue la stagione di prosa del Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Dopo l’annullamento causa neve nel mese di gennaio, venerdì 3 marzo alle 21.00, i ragazzi e i volontari della compagnia teatrale “L’Aquilone” dell’Anffas Onlus di Lanciano porteranno in scena lo spettacolo "Natale a Casa Lucariello", una rivisitazione in vernacolo lancianese liberamente ispirata all'opera tragicomica di Eduardo De Filippo.

 Ricordiamo che l’Anffas Onlus è un’Associazione Autonoma costituita da Soci Amici e Soci Ordinari, ossia familiari di persone portatrici di disabilità a livello psicomotorio, intellettivo e/o relazionale.

Tra i servizi offerti da questa Associazione vi è il centro diurno “L’Aquilone”, nato ventitré anni fa come Centro Socio – Educativo - Occupazionale (C.S.E.O.) per attività abilitanti e volte in particolar modo all’acquisizione dell’autonomia di vita e all’inserimento di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, come ad esempio il laboratorio teatrale.

Il ricavato dello spettacolo sarà devoluto in beneficenza.

Info & prevendita BIGLIETTI al numero di telefono 3286622979 e possibilità di acquisto la sera stessa dell’evento presso il botteghino del teatro.

Giufà e il mare

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Ultimo appuntamento con la rassegna teatrale “Racconti D’Inverno 22/23 a teatro con mamma e papà” del Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto, in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Giufà e i suoi racconti delizieranno grandi e piccini domenica 26 febbraio alle ore 17.00.

Un cantastorie e un organettista cieco ci raccontano di Giufà, che viaggiando nel mediterraneo, tra dialetti, lingue diverse, colori e suoni, attori e personaggi, racconti e aneddoti, miti di un tempo e cose reali, identità e tradizioni, incontra e conosce tante persone diverse tra loro.

Giufà è un protagonista della narrativa popolare, un personaggio che appartiene alla tradizione orale di molti popoli del mediterraneo.

La sua personalità offre molte facce, sciocco per antonomasia, ma anche furbo, astuto, saggio, ironico.

Una figura popolare che affonda le radici nella notte dei tempi.

Il protagonista è dappertutto: si chiama “Djeha” in Algeria e in Marocco, “Goha” in Egitto, “Nasreddine Hodja” in Turchia, “Giufà” in Sicilia e Calabria, dove tuttavia è più noto come “Iugale”, “Giaffah” in Sardegna, “Gihane” a Malta, e ancora “Giucca” in Toscana, “Giucà” in Albania, “Turlulè” in Trentino.

Lo spettacolo è un tipico esempio di transumanza narrativa, quando temi uguali si ritrovano identici anche nei concetti, ma anche un viaggio attraverso il teatro, dove il gioco della finzione si cela e si svela repentinamente, i modi e le tecniche si fondono e confondono in un continuo fluire.

Le musiche, composte da Ambrogio Sparagna, musicista ed etnomusicologo tra i più noti ed affermati in Italia, eseguite per organetto, completano la dimensione del viaggio, attraverso le suggestive contaminazioni musicali.

 

Macbeth

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Terzo appuntamento con la rassegna cinematografica “Il Grande Shakespeare al Cinema” dedicata al grande poeta e drammaturgo inglese del sedicesimo secolo, nell’ambito della stagione di prosa al Teatro Camillo De Nardis di Orsogna per la direzione artistica di Zenone Benedetto in collaborazione con il circuito regionale ACS e il Comune di Orsogna.

Venerdì 24 febbraio 2023, alle ore 21.00, è la volta del macabro, cupo e orrorifico “Macbeth”, film del 1971, diretto da Roman Polansky, tratto dall'omonima opera shakespeariana.

Il film desta interesse per molteplici motivi.

E’ il primo film dopo l’immane tragedia che sconvolse la vita del regista, ovvero il tremendo assassinio della moglie Sharon Tate, incinta di 8 mesi, e di altri suoi amici, per mano della setta “Family” di Charles Manson, la notte del 9 agosto 1969, nella sua villa di Beverly Hills.

Dopo questo evento il regista fu preso da terribili sensi di colpa, cadde in depressione e dopo aver elaborato il lutto, volle lavorare a questo film.

Fin da quando era studente, infatti, egli sognava di adattare un testo di Shakespeare al grande schermo e per far ciò si avvalse dell’aiuto di Kenneth Tynan, critico teatrale britannico famoso per la sua cultura enciclopedica sul drammaturgo inglese.

Roman Polansky abbandona i toni psicologici e grotteschi dei suoi precedenti film e si addentra nel dramma epico, dandogli però un’impronta molto macabra e sanguinaria.

A tal riguardo si è a lungo discusso di quanto il dramma famigliare abbia influito sul film e si è parlato anche di una sorta di maledizione su di esso.

L’adattamento comunque è molto fedele al testo dell’opera e ne mantiene invariata l’ambientazione.

In una Scozia cupa e medievale, il generale Macbeth (Jon Finch) e il suo compagno d’armi Banquo (Martin Shaw), di ritorno da una guerra, incontrano tre streghe che predicono a Macbeth la futura ascesa al trono di Scozia e a Banquo la generazione di una stirpe di Re.

Macbeth, inizialmente scettico, comincia pian piano a credere alla profezia e sobillato dalla moglie Lady Macbeth (Francesca Annis), che alimenta le sue illusioni e il suo desiderio di potere, uccide il sovrano, Re Duncan, pugnalandolo nel sonno e facendo ricadere la colpa su due guardie, che vengono giustiziate seduta stante.  

Divenuto Re di Scozia, ricordandosi che la profezia indicava Banquo come padre di futuri Re, Macbeth fa uccidere anche lui per mano di due sicari.

La scia di violenza procede e Macbeth, non pago, stermina la famiglia del nobile Macduff (Terence Bayler) e una nuova visita alle streghe lo convince del suo essere invincibile.

Ma ad un certo punto Lady Macbeth, forse preda di rimorsi per gli efferati crimini commessi, impazzisce e si suicida e Macbeth viene ucciso da nobili rivoltosi, che riportano sul trono l’erede legittimo Malcolm.

Per le parti principali di Macbeth e Lady Macbeth, Polanski scelse liberamente attori sconosciuti, giovani e carini.

Francesca Annis e Jon Finch infatti all’epoca avevano rispettivamente 26 e 29 anni.

Tuesday Weld rifiutò la parte di Lady Macbeth perché alcune scene erano nude e Annis accettò il ruolo dopo averci riflettuto molto.

Per la scena del sabba delle streghe, Polanski ebbe difficoltà a scritturare comparse anziane che recitassero nude e quindi la scena venne molto ridimensionata ed accorciata.

Il film fu girato in Gran Bretagna, in Galles e nel Northumberland sulla costa nord-est inglese.

La produzione subì ritardi e problemi a causa del maltempo e del carattere puntiglioso e petulante del regista, che frequentemente girava le scene in prima persona, cavalcava prima delle riprese e si metteva al posto del cameraman per ottenere l'inquadratura voluta.

Per la colonna sonora del film, Polanski scritturò la Third Ear Band, un gruppo musicale di successo, che compose brani originali appositamente per la pellicola, aggiungendo musica elettronica, elementi di musica indiana e jazz a percussioni, strumenti a fiato, legni e archi, ispirandosi alla musica medievale scozzese.

Il film appena uscito fu un vero e proprio flop.

Di qui la maledizione che aleggiava su esso.

Alla sua uscita nelle sale Macbeth fu accolto da pareri contrastanti, con critiche negative soprattutto sulla violenza contenuta nel film, alla luce degli omicidi Manson, e sulle scene di nudo.

La reputazione del film crebbe con il passare del tempo e oggi viene considerato dai critici come “un grande pezzo di cinema”.

 

 

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