Settanta anni fa la guerra e lo sfollamento, a Orsogna in mostra l’opera del pittore Antonio D’Ercole

Antonio D'Ercole, Inverno 1943-1944 (mostra 70 anni fa)

E’ largo tre metri e 90 centimetri, alto un metro e 86 e rappresenta uno dei momenti più difficili e uno spartiacque per la storia della comunità di Orsogna: il passaggio del fronte di guerra tra l’inverno e la primavera 1943-1944 e il conseguente “sfollamento”, con i suoi lutti, la distruzione del paese e la speranza della ricostruzione sono il tema del dipinto dell’artista orsognese Antonio D’Ercole. L’opera è il pezzo principale della mostra “70 anni fa”, allestita dal pittore nell’atrio del Teatro Comunale, in piazza Mazzini, visitabile fino al prossimo 31 agosto.
Nell’opera “Inverno 1943-1944” sono raffigurati lo sfollamento simboleggiato da una donna malata portata sulle spalle da un’altra, insieme alla quale si lascia alle spalle tutto ciò che avevano. Le bocche dei cannoni sono puntate verso Orsogna, bombe sono sganciate da aerei con teste e ali d’uccelli. Nella parte centrale del dipinto vi è la distruzione delle cose e degli animi. C’è poi la Chiesa di San Rocco danneggiata, le case distrutte, anche gli animali periti nel massacro. Ma la vita riprende, nonostante tutto. A giugno 1944 alcune spighe di grano, seminate prima della catastrofe, sono riuscite a crescere e a indorarsi, gli alberi hanno rimesso le foglie, tra le crepe dei muri qualche fiore è sbocciato. Una farfalla ha ripreso i colori smaglianti e si appresta a librarsi in aria, un uccello costruisce il nido nel tronco di un albero bruciato.
«Dopo avere pianto e seppellito i morti - spiega Antonio D’Ercole - iniziò la ricostruzione, non solo quella degli edifici, ma anche quella dello spirito».

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